Le crociate by Ludovico Gatto

Le crociate by Ludovico Gatto

autore:Ludovico Gatto [Gatto, Ludovico]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia
editore: Newton Compton
pubblicato: 2012-11-05T23:00:00+00:00


17. Il regno di Gerusalemme

Fra i temi più frequentemente dibattuti dalla storiografia relativa alla crociata dobbiamo prendere in considerazione quello connesso alla nomina dell’Advocatus del Santo Sepolcro e alla questione gerosolimitana. Come già accennato, la scelta della prima nomina, sotto un certo aspetto la più complessa, in quanto la carica doveva essere sperimentata ed era necessario che fosse assunta da un personaggio duttile e forte, capace di agire e, al momento opportuno, di attendere, cadde sul lorenese Goffredo di Buglione.

Questi, tutto sommato, fu politicamente debole, ma moralmente dotato di una forte, indubbia carica carismatica, ebbe prestigio presso i crociati, e forse la Chiesa di Roma fece cadere la sua attenzione su lui proprio in quanto si trattò di un personaggio non prepotente e pronto a sacrificarsi per il bene della campagna militare e per la riuscita del passagium ultramarinum.

Urbano II infatti, non voleva che proprio in Palestina si creasse un potere politico troppo forte, magari contrapposto a quello della Chiesa e, comunque, volle serbarsi il privilegio di concedere feudalmente ai nobili e ai sovrani, a nome del papato, le conquiste già saldamente detenute nelle loro mani. Per ottenere ciò, era però necessario avere a disposizione un elemento spiritualmente prestigioso, ma non pericoloso, proprio qual era Goffredo.

Con quella elezione, allora, Urbano rimase nell’ambito della consolidata politica pontificia, già attuata da Leone IX, quando a metà del secolo XI, si era regolato allo stesso modo assegnando ai Normanni d’Italia i feudi meridionali che essi avevano già conquistato in seguito alla vittoria di Civitate sul Fortore (1053). Anche in Inghilterra, poi, Guglielmo il Conquistatore, si era recato alla battaglia di Hastings (1066) portando con sé il vessillo di San Pietro datogli da Alessandro II. Tale collaudato metodo, insomma, aveva consentito alla Chiesa di mantenere un indiscusso primato e, allo stesso tempo, aveva permesso alla nobiltà feudale di costituire ben saldi regni.

A Gerusalemme, Urbano II aveva intenzione di comportarsi allo stesso modo. Tuttavia, nel Medio Oriente, la situazione era diversa e sarebbe stato molto più complesso articolare e dar stabile vita ad un potere che si basasse quasi unicamente sul predominio ecclesiastico. Le difficoltà paventate esplosero dopo la morte di Ademaro di Monteil e di Goffredo di Buglione.

I cronisti, autori dell’Histoire des Croisades, di tale situazione intesero fornire una interpretazione, più che politica, religiosa. Essi dissero, infatti, che al pontefice di Roma non era sembrato possibile porre sul capo di un sovrano una corona, là dove Cristo era stato in precedenza coronato di spine; per questo era parso più opportuno nominare un Advocatus, come Goffredo, al posto di un sovrano. Certo, non si può negare che la motivazione fu ben trovata e che alla suddetta riflessione era difficile contrapporre argomentazioni valide. Tuttavia, noi sappiamo che le cose stavano diversamente e che la maggior sicurezza di Roma fu riposta nel fatto che il non troppo potente Goffredo offrì la garanzia di lasciare tutto il potere del vasto raggruppamento di domini orientali nelle mani del vescovo di Roma.

A proposito di Goffredo, bisogna anche dire che spesso la storiografia ci ha abituato a trovare ingigantita la sua figura.



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